29 maggio 2020

STEP #20 - Un materiale

Lavare la seta seta senza rovinare questo pregiato capo

LA SETA - storia ed evoluzione dell'arte serica
L'arte della produzione e lavorazione della seta è una tra le più antiche attività artigianali praticate dalla civiltà cinese, e ha un origine antichissima. Ne abbiamo testimonianza da diversi dipinti o altre fonti iconografiche datate oltre il 3000 a.C.
La tecnica della bachicoltura approda però in Europa molto più tardi, in epoca medievale. Già i Romani erano a conoscenza dei tessuti prodotti in seta: l'espansione dell'enorme impero li aveva messi in comunicazione con le altre civiltà e in questo senso fu importantissimo il ruolo della via della seta, come punto di contatto tra le civiltà occidentali e quelle orientali.
Ma è grazie ai sensazionali viaggi in oriente di Marco Polo che si inizia a conoscere, in Italia, la tecnica per produrre questo tessuto molto pregiato e apprezzato. L'inizio della produzione della seta sarà un motivo di grande innovazione per l'industria tessile, per due motivi principalmente:
  1. la seta presenta una grande facilità di tintura, rispetto alle altre fibre naturali, che molto difficilmente perde nel tempo;
  2. genera tessuti incredibilmente resistenti, quasi indistruttibili;
Questa sue caratteristiche ne hanno fatto un fatto dall'elevata preziosità, molto ricercato e apprezzato, da chi potesse permettersela ovviamente.

BACHICOLTURA
Per ottenere il tessuto è necessario l'allevamento dei bachi da seta. Questo infatti, una volta cresciuto, crea il bozzolo che ha il compito di proteggerlo mentre, da crisalide, opera la metamorfosi in farfalla. Ed è proprio il bozzolo il "frutto" da cui si coglie la materia prima che verrà lavorata per ottenere la seta. Prima che i bozzoli si schiudano, infatti, vengono uccise le crisalidi al loro interno e poi vengono messi in catini di acqua calda così da permettere la dipanatura degli stessi la creazione delle matasse (ottenute dallo "sfilacciamento" dei bozzoli appunto). Per questa fase, fondamentali sono le piantagioni di gelso. Il baco da seta, infatti, si nutre di questa pianta ed è un insetto piuttosto vorace. E' opportuno creare un letto di foglie di gelso che ricopra le strutture in cui si allevano i bachi e operarsi per rifornirle con discreta frequenza.

L'emergenza climatica raccontata... da un baco da seta
Baco da seta

TORCITURA
Per quanto riguarda la seconda fase, ovvero la lavorazione della matassa ottenuta dalla bava del baco, Bologna riuscì a sviluppare delle tecnologie uniche in Europa, all'epoca, che ne determinarono la fortuna commerciale per diverso tempo, diventando i primi rifornitori di seta all'interno del vecchio continente ed un polo commerciale di grandi dimensioni.
I bolognesi, per l'operazione di torcitura (fondamentale per dare stabilità e robustezza al filato) inventarono delle grosse strutture che potremmo definire delle case-officine, sviluppate su più livelli, e meccanizzate mediante l'utilizzo della forza idraulica. Possiamo definire questo come un primo esempio, nella storia, di protoindustrializzazione.
Il filato, dapprima avvolto attorno ad un rocchetto mediante gli incannatoi, viene tirato lungo la direzione assiale: questa operazione, com'è anche facile verificare da se, causa la torsione del filato, in misura ancora maggiore se questo è organizzato in fettucce.
I filatoi erano costruiti vicino ad un fiume. La ruota idraulica metteva in funzione contemporaneamente tutti i torcitoi, azionati dalla movimentazione degli aspi. In parallelo, attraverso un albero di trasmissione avveniva il trasporto del moto ai rocchetti, che recuperavano il filo dalle matasse e lo tiravano alla struttura del torcitoio appena descritta. Tutta la casa-officina contemplava l'impiego di 2 o 3 operatori al massimo: una struttura estremamente efficiente.

TRAMA E ORDITO - il blog della moda: IL MULINO DA SETA BOLOGNESE ...
Riproduzione in scala di un filatoio serico bolognese

DIFFUSIONE della produzione
Nel 1668, fu grazie a Galleani che Bologna perse l'esclusiva della produzione della seta. Il Piemonte, già ricco di coltivazioni di gelso (che svolsero anche un importante opera di bonifica dei terreni essendo piante dalla discreta azione drenante) accolse la proposta di far costruire all'ex lavoratore Bolognese dei nuovi filatoi a Torino sulla scia di quelli romagnoli. Questo causò l'esplosione dell'industria serica a Torino, che coincise anche con il declino della produzione di Bologna causata da malattie che colpirono gli allevamenti dei bachi da seta. Questo fu causato dal far accoppiare gli individui della stessa popolazione che, con il passare delle generazioni, risultarono geneticamente sempre più deboli. Si assisterà al definitivo declino della seta artigianale verso la fine del Settecento e ad una sua completa industrializzazione verso la fine del secolo successivo.

Attrazioni | Il Falco
Filatoio Rosso di Caraglio (Cuneo), restaurato negli anni 90 e adibito a Museo del Setificio Piemontese.
Storicamente fondato dal conte Galleani

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