23 marzo 2020

STEP #01 bis

A completamento dello step #1 analizziamo il verbo "tessere" dal punto di vista etimologico e cerchiamo di confrontarlo tra le varie lingue.

Come già detto, deriva dal latino tĕxĕre, col quale si indica l’attività di intrecciare al telaio i fili per fare una tela o un altro tessuto. Da qui derivano anche i significati figurati, evidentemente connessi al concetto di creatività e alle figure mitologiche che lo raffigurano. Riscontriamo traccia dell'utilizzo di tale verbo in letteratura già nell'opera di Boccaccio. Se poi si considera il significato di macchinare, ordire, altri autori si sono serviti dell'uso di questo verbo come Ugo Foscolo, o ancora D'Annunzio, riferendosi al volo degli uccelli. Ed infine, in epoca contemporanea, si utilizza spesso il termine in ambito calcistico riferendosi all'abilità di una squadra di costruire, o appunto "tessere" un bel gioco.

Dal participio passato del verbo latino tĕxĕre, deriva la parola textum, da cui "testo", con cui non solo si intende un insieme di enunciati che compongono un'esposizione scritta, ma a sua volta è utilizzata in numerose espressioni figurate.

Si riscontra una notevole somiglianza tra le varie traduzioni di "tessere" nelle varie lingue di origine latina; risulta invece molto diverso per le lingue indoeuropee del ceppo germanico. Ecco un rapido confronto:

  • Spagnolo: tejer
  • Francese: tisser 
  • Portoghese: tecer 
  • Inglese: weave 
  • Tedesco: weben 
  • Olandese: weven


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